Coltivare la canapa light in serra può essere la scelta migliore per ottimizzare la produzione ma non solo. Scopriamo insieme i vantaggi che questa metodologia consente di sfruttare e gli aspetti tecnici della coltivazione
La coltivazione di cannabis può essere realizzata in tre modi principali: outdoor, indoor e greenhouse.
Nella coltivazione outdoor, il ciclo di vita della pianta si compie interamente all’aperto ed è fortemente influenzato dalle condizioni meteorologiche.
La coltivazione indoor, invece, si basa sul controllo più minuzioso possibile dei parametri che influenzano il ciclo di vita della pianta: temperatura, umidità, ventilazione, luce.
La terza tipologia, è l’ideale per coltivare canapa light in serra. La cosiddetta greenhouse, infatti, unisce i pregi della coltivazione indoor e all’aria aperta consentendo di non esporre le piante alle avversità climatiche mantenendo al tempo stesso i benefici della coltivazione all’aria aperta come luce e calore naturale.
Alla luce di queste considerazioni, possiamo individuare 2 motivi principali per cui questa tipologia di coltivazione risulta fortemente vantaggiosa
Utilizzando una serra, la produzione delle piante tenderà ad essere consistente. La qualità e quantità della produzione aumentano a partire dall’outdoor, passando alla greenhouse arrivando alla indoor. La coltivazione in greenhouse produce risultati molto buoni sia in termini di qualità che di quantità e questo grazie principalmente alla possibilità di sfruttare la luce naturale, il cui spettro risulta molto più complesso rispetto alle luci artificiali. Proprio questo fattore incide molto positivamente sulla qualità del raccolto
Altro punto a favore della coltivazione in serra è la possibilità di ridurre molto il dispendio di energia elettrica: la struttura delle serre consente di sfruttare la luce solare naturale abbattendo i costi di elettricità rispetto alla coltivazione in box. Tutta l’intensità di luce necessaria alla fotosintesi viene fornita dal sole.
Realizzare uno spazio dove poter coltivare è un’ottima soluzione per tutti gli appassionati del fai da te o per coloro che hanno esigenze di spazio particolari e che quindi vogliono procedere alla realizzazione di una struttura ad hoc per i propri spazi a disposizione.
Costruire una serra per marijuana non è un’impresa impossibile, anzi, con un po’ di organizzazione possiamo realizzare la nostra struttura coperta in grado di ricreare le perfette condizioni di crescita delle nostre piante durante tutte le stagioni dell’anno.
Esistono diverse tipologie di serra per cannabis:
una tipologia di serra che è appoggiata da un lato ad un’altra struttura esistente. In questo caso la serra diventerà a tutti gli effetti una sorta di prolungamento, ala, della struttura cui si appoggia. Questa soluzione rappresenta la più semplice per realizzazione ed è un’ottima soluzione per limitare al minimo la dispersione di calore.
Invece, è a tutti gli effetti una struttura indipendente e autonoma rispetto a quella “ad una falda” e se da un lato richiede maggiore sforzo per la costruzione, dall’altro è un’ottima soluzione per esporre al massimo la serra alla luce anche se la dispersione termica sarà più elevata.
Risulta la forma più utilizzata nei vivai ed è particolarmente utilizzata grazie alla facilità di rimozione e spostamento.
Vediamo adesso alcune indicazioni utili per capire come costruire una serra per Marijuana:
Considerare e calcolare: dobbiamo valutare attentamente gli spazi a nostra disposizione calcolando di conseguenza le misure della struttura in base alle quali faremo lo schema base della serra.
Procurarsi i materiali: definite le misure in base agli spazi è necessario scegliere i materiali di realizzazione. Il più indicato per il telaio è generalmente l’acciaio zincato grazie alla sua forza e resistenza alla corrosione mentre per le strutture leggere possiamo valutare sia tubolari in plastica che in legno.
Iniziare a costruire: procurati i materiali potremo iniziare l’opera fissando i montanti a una profondità di circa 25 cm nel terreno intersecando poi a questi i laterali tramite manicotti in gomma.
Procurarsi e montare i materiali per copertura: l’opera, a questo punto quasi conclusa, necessita di copertura e dovremo indirizzarci verso un telo di plastica trasparente. A questo proposito potremmo optare per l’utilizzo di teli anti raggi ultravioletti, che consentiranno di riprodurre un giusto microclima per le piante.
Se per il montaggio di strutture complesse dotate di porte e finestre è indicato affidarsi ad esperti, esistono diverse tipologie di strutture semplici e facili da montare grazie alle istruzioni di montaggio presenti nella confezione.
Coltivare in serra è una soluzione intermedia tra indoor e outdoor ed è per questo che presenta molte variabili da tenere sotto controllo. Particolare attenzione dovrà essere posta alla gestione del clima che è determinante in relazione alla difficoltà di isolare completamente la coltivazione dall’ambiente esterno. Ecco un elenco di elementi utili e in grado di fare la differenza su cui concentrare l’attenzione per coltivare in serra con successo
Le tante tipologie di cannabis che esistono si differenziano sotto vari aspetti, per la crescita ed esigenze durante la coltivazione e anche per i risultati di fioritura. Chiaramente la scelta dei semi è un aspetto molto importante che deve essere calibrato su una serie di fattori tra cui clima, spazio e strumenti a disposizione.
Citiamo qua due aspetti fondamentali da tenere in considerazione per la scelta: l’aspetto fitosanitario e il ciclo di vita.
Con aspetto fitosanitario ci riferiamo al fatto che ogni seme ha una differente resistenza a patogeni.
Una varietà resistente alla muffa si adatta meglio a climi che presentano umidità durante l’ultimo ciclo di vita delle piante. Se ad esempio coltiveremo in un terreno argilloso, quindi con una bassa capacità di drenaggio, prenderemo varietà resistenti alla fusariosi e alla verticillosi.
La durata del periodo di fioritura è importante nella scelta. Piante a carattere indico vengono generalmente preferite per luoghi caratterizzati da presenza di precipitazioni frequenti. In questo caso infatti, un periodo di fioritura più corto consente di non esporre la pianta ad un clima troppo umido.
Cercando di fornire un’indicazione generale, quindi, se sappiamo che le nostre serre saranno esposte a un clima molto piovoso e umido nel periodo autunnale, sarà opportuno scegliere piante con tempi di fioritura più corti onde evitare di dover utilizzare troppe risorse, anche economiche, per regolare artificialmente temperature e umidità presenti all’interno della serra.
Per coltivare marijuana in serra si utilizza la luce del sole come fonte energetica primaria ed è quindi necessario organizzare un calendario di coltivazione che tenga conto degli orari di luce. In linea generale, dunque, sarà opportuno farsi trovare pronti quando le ore di luce e le temperature cominceranno ad aumentare, ovvero in primavera.
Per evitare di far coincidere l’inizio della nostra coltivazione con il presentarsi di gelate improvvise probabili nel periodo iniziale della primavera, sarà opportuno iniziare la semina o il trapianto in Aprile, mentre qualora si partisse da talee sarebbe consigliabile partire in un periodo compreso tra il 15 maggio e il 15 giugno
Per la germinazione dei semi a livello industriale è consigliabile affidarsi a un vivaio, che attraverso una germinazione controllata (temperature umidità, cicli di luce ecc..) fornirà una germinazione ottimale con percentuali anche del 99%.
Ovviamente abbiamo sempre la possibilità di far germinare autonomamente i nostri semi. A tal fine è consigliabile utilizzare vaschette di germinazione e controllare sia l’umidità, che dovrà oscillare tra l’80 e il 90 %, che la temperatura per cui l’intervallo ideale è tra i 25 e i 28°. In questa fase sarà possibile iniziare a nutrire le piante anche con lampade a bassa potenza che possano avviare il processo di germinazione al meglio
Come detto il vantaggio della serra è la possibilità di usufruire della luce solare che permette risultati migliori e un minor dispendio energetico.
Tuttavia potrebbe essere una buona idea prevedere l’installazione di luci ad hoc in alcuni casi. È questo il caso per le serre che si occupano di propagazione delle piante per talee (per via agamica).
Questa pratica, che prevede il taglio della talea e la sua messa a dimora nel substrato, si realizza su piante che sono in fase vegetativa. Per migliorare l’efficienza di tale pratica è quindi necessario mantenere le piante in fase vegetativa, cosa che è possibile somministrando alla pianta almeno 18 ore di luce. Laddove questa luce non sia disponibile naturalmente grazie alle molte ore di luce presenti nel mese di giugno, ad esempio, si dovrà prevedere di utilizzare illuminazione artificiale.
Per tutti i mesi dell’anno che non forniscono lunghi periodi di luce, occorrerà un’integrazione luminosa per far si che siano garantite le 18 ore di luce necessarie a non far fiorire le piante proseguendo invece nella produzione di foglie. Questo permette alla pianta madre di essere taleata, quindi propagata.
Questo è il caso in cui è necessario l’utilizzo di una luce. Per le serre classiche, il ciclo di vita è uno solo e non c’è necessità di integrazione luminosa. La pianta quindi seguirà il suo ciclo di vita semplicemente mediante la luce naturale.
La serra è un ambiente in grado di generare alti livelli di umidità pericolosi per le muffe e i funghi che possono minacciare le piante. È dunque necessario ridurre questi rischi assicurandosi che la serra disponga delle aperture necessarie a garantire un flusso e ricircolo d’aria adeguati.
Per questo fine possiamo utilizzare ventilatori chiamati “destratificatori” che hanno un basso regime di giri e che permettono di destratificare l’aria omogeneizzando temperatura e umidità.
La coltivazione in serra della cannabis permette di forzarne la fioritura attraverso tecniche di “deprivation light”.
Tramite la chiusura meccanizzata di un telo ombreggiante al 99% è possibile indurre le piante alla fioritura in modo da poter effettuare più cicli colturali su una stessa superficie di serra. Senza l’utilizzo di questa tecnica, infatti, sarebbe possibile realizzare soltanto un ciclo coerente con l’andamento delle ore di luce dell’anno: fase vegetativa nel periodo di giugno-luglio e periodo di fioritura che arriva a ottobre novembre.
La serra ha un grado di isolamento peggiore rispetto alla coltivazione indoor. Nell’indoor si ha una struttura completamente isolata in cui gli scambi di aria sono mediati tramite sistemi di estrazione e immissione di aria a temperatura e umidità controllate.
Nella serra, invece, le temperature possono variare molto a causa del sole diretto che potrebbe far aumentare le temperature al di sopra di un livello sopportabile per le piante.
Per la serra è dunque necessario prevedere l’utilizzo di sistemi di controllo della temperatura in grado di darci indicazioni sulla necessità di riscaldare o raffreddare l’ambiente di coltivazione.
L’irrigazione è fondamentale ed è importante anche il modo in cui somministriamo l’acqua alle piante.
Maggiore è la superficie di terreno che riusciamo ad irrigare e maggiori saranno le dimensioni delle piante. Quindi è importante aumentare la superficie di irrigazione attraverso diverse tecnologie come gocciolatori che riescono a massimizzare i punti di caduta dell’acqua.
Il consiglio è quello di utilizzare sistemi di irrigazione meccanizzati e anche di irrigare in misura proporzionata al tipo di terreno con cui abbiamo a che fare. Maggiore è il grado di sabbiosità del terreno minore sarà la quantità di acqua necessaria all’irrigazione. Al contrario, un terreno argilloso avrà bisogno di una maggiore quantità di acqua per irrigata.
Altro elemento importante è il tempo dell’irrigazione. Per un’irrigazione perfetta si preferiscono più irrigate suddivise nell’arco della giornata evitando le ore più calde quindi durante le prime ore del mattino e alla sera.
Le serre possono attirare l’attenzione e la curiosità di persone che potrebbero voler approfittare di una coltivazione rigogliosa in fase di fioritura. Generalmente tutte le serre prevedono coperture in pvc o vetro imbiancate prima della coltivazione: il bianco serve per abbattere la temperatura in serra, favorendo la riflessione del sole ma anche degli sguardi indesiderati.
A tutto ciò è sempre e comunque consigliabile aggiungere un robusto lucchetto in grado di scoraggiare l’apertura della nostra serra da parte di ospiti sgraditi.
Sia in ambito di coltivazione che in ambito di propagazione, la pulizia e la sterilità dell’ambiente è fondamentale. La quantità di funghi e batteri/virus presenti nell’ambiente determina la gravità dei problemi che potremmo riscontrare nella coltivazione.
È necessario abbattere la carica microbiologica attraverso interventi di sterilizzazione e sanificazione che devono essere eseguiti ciclicamente in serra ogni settimana. A tal fine si può procedere con detergenti specifici e generici come possono essere l’ipoclorito di sodio o prodotti a base di ammoniaca.